Una speculazione politica spicciola che paga due volte
Quello che all’inizio era un dubbio, sta ora diventando una certezza.
I dossi che spuntano come funghi nelle strade di San Fermo e Cavallasca, in mezzo a strade piene di buche che non vengono coperte, hanno un fine politico.
La sicurezza c’entra ma non è il fine, bensì il mezzo con cui si persegue il riuscire a fare diventare la comunità – statistiche alla mano – quella con la più bassa incidenza in Italia di incidenti per km di strada comunale, in particolare mortali.
Il riuscire a raggiungere questo traguardo, sarebbe per la nostra amministrazione, in particolare per il nostro sindaco, un modo per fare parlare di se, attirando i media di tutto il belpaese, un po’ come è già successo l’anno scorso, in occasione della installazione – la prima in Italia – delle costose strisce pedonali che si illuminano in prossimità della piazza del Municipio.
In tale maniera si potrebbero aprire porte fino ad oggi ermeticamente chiuse, porte che spalancherebbero la strada per cariche politiche sempre più importanti.
Insomma, la volontà di sicurezza stradale tanto ostentata, sarebbe in realtà solo un mezzo per fare carriera politica.
Resta però l’amara considerazione che una società che necessita di ostacoli fisici impattanti per rallentare la corsa dei mezzi che si spostano sulle proprie strade, ebbene, questi rappresentano il fallimento certificato del modello educativo di detta società.
Il rispetto dei limiti segnalati dalla apposita segnaletica stradale, dovrebbe essere un dovere civico e morale che, in Italia, (nel nostro caso a San Fermo), evidentemente non è sufficientemente sentito.
A differenza della vicina Svizzera, della vicina Austria, della vicina Francia dove i limiti sono rispettati senza gli ostacoli fisici presenti a San Fermo ma con sanzioni certe applicate alle infrazioni da una Polizia sempre presente, qui da noi la popolazione è considerata, evidentemente, non in possesso di una sufficiente dose di educazione civica (e stradale), ma che pure ringrazia per il dosso ricevuto quasi fosse un gesto di bontà l’averlo installato davanti a casa propria.
In altre parole …. incivile.
Siamo sicuri che così non sia.
Basterebbe solo una cosa che in questa storia pare essersi perduta: il buonsenso.
vittorio belluso


3 Commenti
Cittadino di Cavallasca
Sono certo che il "sindaco decisionista " ai commenti ironici e non farà che spallucce come sono soliti fare coloro che si ritengono illuminati convinti di essere sempre nel giusto e vanno sempre dritti alla meta. Mi sembra un comportamento ossessivo compulsivo quello che il sindaco ha verso i dossi. Comportamento che meriterebbe una seduta di psicoanalisi. Sarebbe un caso interessate perché a lui vanno bene dossi piccoli, dossi armonici, dossi fuori misura , dossi anti marmitte , dossi svirgolanti, ecc. basta che siamo dossi.
vittorio belluso
voci maliziose asseriscono che il sindaco, non contento di quello piazzato nel corridoio di casa sua che separa la camera da letto dal bagno, ne abbia messo uno anche in cucina, per la felicità della consorte.
Una cittadina di Cavallasca
davvero. .....il buonsenso è un optional!
Proporrei uno switch del nome del nostro paese.
Da San Fermo DELLA BATTAGLIA (di cui la maggior parte delle persone non si ricorda il perché ed il per come )
A San Fermo DEI DOSSI (dei quali ,alla lunga, tutti si ricorderanno per le spese di manutenzione di sospensioni, freni e pastiglie!)